Il patrimonio dell’emeroteca biblioteca Tucci, composto da una raccolta di giornali nazionali ed esteri che risalgono al 1648, oltre a migliaia di volumi, libri e documenti rari, rischia di essere trasferito alla biblioteca Nazionale di Firenze se non dovesse trovare nuovi finanziatori.
La motivazione, come dichiarato a “Il Mattino” dal Presidente dell’Emeroteca Salvatore Maffei, risiede principalmente nel mancato finanziamento della legge regionale N. 12 del 5 Giugno 1996, firmata dall’allora presidente Rastelli.
Questa legge fu finanziata fino al 2001, con importi diversi (il primo di 600 milioni di Lire). Negli anni successivi i fondi regionali sono arrivati solo nel 2016.
L’emeroteca senza i fondi regionali è riuscita ad andare avanti, tra gli altri sostenitori, grazie ai soldi dell’ordine dei giornalisti della Campania, di Scabec S.p.A. e con limitati fondi del ministero della Cultura.
Per una serie di sfortunate coincidenze sembra che tutte e tre queste alternative siano a loro volta venute meno: l’ordine dei Giornalisti della Campania (attualmente commissariato perché le ultime elezioni svolte sono state dichiarate illegittime) ha di fatto cancellato il finanziamento annuale.
La Scabec S.p.A invece, società in house della Regione Campania che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio culturale regionale, è diventata morosa non avendo ancora versato quanto dovuto. Con il Ministero della cultura invece c’è stato un cambiamento nella procedura di richiesta dei soldi e quindi nella sostanza è come se non fosse mai stata fatta.
Questo singolare concatenarsi di cause ha fatto sì che la situazione sia diventata insostenibile per l’Emeroteca-Biblioteca.
Storia
Nata nel 1907 e trasferitasi nell’attuale palazzo delle poste di Napoli in Via Matteotti nel 1936, nacque dalla prima organizzazione giornalistica napoletana, il sindacato corrispondenti, che si occupavano di inviare la corrispondenza via telegrafo ai giornali per il quale lavoravano. L’Emeroteca prende il nome da Vincenzo Tucci, giornalista di origine pugliese e corrispondente da Napoli per il giornale di Sicilia, che assieme ad altri giornalisti/corrispondenti, iniziò la raccolta di giornali e riviste, dando la possibilità di consultazione a tutti per attività di ricerche a partire dal 1913. Da allora studiosi, giornalisti e semplici visitatori da tutto il mondo arrivano per leggere e svolgere delle attività di ricerca. Da Marinetti a Robespierre e Vitruvio, passando per centinaia di riviste italiane ed estere, l’Emeroteca il 24 Giugno 1999 è stata dichiarata dal Ministero dei Beni Culturali di notevole interesse storico.