I ritorni spesso sono deleteri. Nel calcio è così. Ma la componente romantica conta ancora e il ritorno sulla panchina del Napoli di Walter Mazzarri permette a tutti i tifosi azzurri di fare un tuffo nel passato e di ritornare a 13 anni fa e a lasciarsi andare al classico “come eravamo”. La nostalgia in questa operazione è forte, anche perché Mazzarri in questi anni ha avviato la sua parabola discendente e non è più il tecnico in rampa di lancio che andò poi all’Inter. Per il tecnico nato a San Vincenzo in Toscana è l’ultima occasione, the last dance, insperata e imprevedibile.
Avrà l’appoggio della tifoseria, liberatasi finalmente di Garcia, che lo ha sempre riaccolto tra gli applausi quando è tornato da avversario. Ritorna in una situazione di depressione calcistica proprio come quell’ottobre del 2009, il Napoli di Donadoni aveva fiaccato il morale di tutti e grazie al tecnico Toscano ci fu una scossa clamorosa, che ribaltò quel campionato (dal suo arrivo 15 risultati utili consecutivi) e cambiò la recente storia del club. Ci sono decine di partite che si possono citare che si sono risolte nella cosiddetta Zona Mazzarri, ma fu clamoroso l’impatto che ebbe durante il primo mese contro Bologna, Fiorentina, Milan e Juventus. Tutti i tifosi del Napoli ricordano il Napoli di Mazzarri come una squadra da battaglia, che non mollava mai e che spesso riusciva a ribaltare i pronostici contro squadre ben più quotate del Napoli di allora. Memorabili le battaglie in Champions contro squadroni del calibro di Manchester City, Bayern Monaco e Chelsea (che poi vinse il trofeo quell’anno dopo aver eliminato il Napoli ai supplementari).
Il passato è un’ancora a cui aggrapparsi quando il presente non è dei migliori: Mazzarri ora deve confrontarsi con un’altra tipologia di giocatori ma soprattutto con un gruppo che pochi mesi fa ha vinto il campionato ma che è rimasta orfana di Luciano Spalletti, considerato da molto calciatori come un secondo padre. Saranno due pianeti totalmente diversi che si incontreranno con l’unica cosa in comune di aver, con modi diversi, contribuito a scrivere pagine storiche del club: Mazzarri ha portato il Napoli in Champions due volte ed ha vinto una Coppa Italia, riportandola a Napoli dopo 25 anni. I giocatori vorranno dimostrare di essere ancora quelli dello scorso anno, cercando di salvare una stagione che sembra già compromessa per i traguardi importanti.